ultima parte dell’intervista sul narcisismo pubblicata su Pazienti.it

Come si cura il narcisismo?

di Omar Bellanova

Ricordiamo per un attimo che gli schemi interpersonali sono sempre guidati da dei bisogni e principalmente quelli del narcisista sono: il bisogno di essere riconosciuti speciali dagli altri e l’antagonismo/rango sociale.

Nel primo caso il narcisista, animato dal bisogno di ammirazione, vive il suo agire nel mondo, con la necessità che ogni sua azione, traguardo creazione, sia sotto i riflettori dell’ammirazione di chi lo circonda. Se questa componente manca il narcisista crolla, si arresta. Certo a chi non piace l’ammirazione degli altri? Ma che cosa manca di “sano” in questa dinamica? Si proprio quell’essere animati dal piacere intrinseco del fare le cose, quello che Dimaggio chiama “avere le mani in pasta”, vivere la propria vita come una forma di “artigianato”. Il narcisista non riesce a sentirlo ed è su tale aspetto che si dovrebbe orientare principalmente una terapia efficace nei suoi confronti.

Per dirla semplice, la gioia di un bambino che mangia il primo gelato dell’estate non ha niente a che vedere con la dichiarata soddisfazione di un narcisista che ha raggiunto lo scopo fissato. E anche la delusione è di altra qualità. Il bambino chiuso in casa dalla pioggia è triste e sconsolato, il narcisista ostacolato è rabbioso e rivendicativo” (“I disturbi di Personalità – Modelli e Trattamento”, Dimaggio, Semerari – 2003).

Attraverso la Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI), terapia di elezione per i disturbi di personalità, è possibile aiutare il paziente a riconoscere i propri schemi interpersonali disfunzionali e trovare il modo di individuare e promuovere le parti sane e funzionali di una persona.

Lo scopo del trattamento? Restituirgli “il diritto alla vita”. Amo citare un mio paziente, avvocato di successo, in una posizione del tutto invidiabile, dopo una lunga e intensa terapia, mi raccontò della sensazione percepita durante una passeggiata tra la natura (lui che non usciva mai dal suo studio, ritenendo ogni distrazione una cosa superflua e futile) e che, rivolgendomi lo sguardo commosso e meravigliato come quello di un bambino mi domandò “ma allora questa è la vita?”.

 

3 risposte a “ultima parte dell’intervista sul narcisismo pubblicata su Pazienti.it”

  1. Salve dottore, ho una domanda sul narcisismo e spero di poterle rubare un minuto di tempo.
    I narcisisti sono capaci di distorcere i fatti per accusarti e darti la colpa, ok. Questo processo è sempre frutto di una proiezione in senso stretto (io ti ho tirato uno schiaffo, ti accuso di avermi tirato uno schiaffo) oppure può essere che ti accusino anche di cose che loro non hanno fatto (io non ti ho mai tirato uno schiaffo, ma in questo momento per vincere il confronto ti accuso di avermi tirato uno schiaffo)?

    1. Salve Ivan, i narcisisti innanzitutto sono persone come tutti noi e non sono dotati di particolari abilità. Quello che descrive è un comportamento disadattato nelle relazioni che non appartiene in esclusiva a narcisisti ma anche ad altri disturbi di personalità. Il manipolare la percezione di Sè o dell’altro all’interno delle relazione è una strategia (disfunzionale) che alcune persone, non necessariamente patologiche, fanno per affrontare momenti di difficoltà con l’altro, per i quali non hanno sviluppato strategie di confronto e relazione sane.
      Spero di aver risposto alla sua domanda.

  2. Ho capito, mi scuso, non volevo essere stigmatizzante nei confronti dei narcisisti, lo prenda come un errore dettato dall’ignoranza in materia. Dietro l’etichetta ci sono però sempre persone, questo lo capisco.

    Grazie mille per la risposta, le auguro una buona giornata!

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